ROSA CANINA E AVOCADO
CAFFE' VERDE E LIMONE
MICRO-ORGANISMI EFFETTIVI
PER PURIFICARE IL CORPO E L'AMBIENTE
Desidero dedicare questa pagina ai Micro-organismi Effettivi (EM) perché ritengo che quante più persone abbiano la possibilità di venirne a conoscenza quante più saranno le probabilità volte al ripristino dell’ambiente oltre che di noi stessi, rendendoci così tutti compartecipi e responsabili nel rivolgerci come parte attiva verso un risanamento globale.
COSA SONO I MICRO-ORGANISMI EFFETTIVI
Tratto da Wikipedia:
IL CONCETTO DI PREVALENZA
Il
concetto di micro-organismo effettivo è stato sviluppato dal microbiologo
giapponese Teruo Higa.
Professore
dell'Università di Ryukyus in Okinawa Giappone, che analizzando il
comportamento di varie combinazioni di micro-organismi ha elaborato il
principio di "prevalenza" non pienamente approvato scientificamente.
L'influenza di una combinazione di alcuni ceppi di micro-organismi in
ecosistemi come terreni o acque. I micro-organismi da lui osservati, se posti
in maggioranza, influenzano a catena il comportamento di altri micro-organismi
e stimolerebbero diverse attività biologiche antiossidanti, da lui denominate
"rigenerative", che contrastano le attività biologiche ossidative da
lui chiamate "degenerative".
Teruo
Higa, affermò che una combinazione di circa 80 micro-organismi è capace di
decomporre la materia organica in modo da "promuovere" la vita. Ci
sarebbero tre gruppi di micro-organismi "micro-organismi positivi"
(che hanno effetto sulla rigenerazione della vita), "micro-organismi
negativi" (che decompongono) e "micro-organismi opportunisti".
In ogni bioma il rapporto tra "positivi" e "negativi" è
critico dato che i micro-organismi opportunisti possono prendere o perdere il
sopravvento in determinate condizioni. Higa pensa che è possibile influenzare
positivamente il bioma in oggetto fornendo colonie di "micro-organismi
positivi".
LA TECNOLOGIA EM
TECHNOLOGY EM
Viene
commercializzata principalmente la soluzione madre contenente la combinazione
di microrganismi EM. L'utilizzo prevede la "moltiplicazione", da
parte dell'utente finale (o di aziende in loco), dei microrganismi EM, con un
processo chiamato "attivazione", che ne premette l'utilizzo in grande
scala. Altri sistemi di "moltiplicazione" della combinazione di
microrganismi EM sono il compostaggio (per terreni) e la preparazione di fanghi
attivi EM (per grandi volumi di acqua).
APPLICAZIONI EM
Sono
state il primo utilizzo degli EM. In agricoltura biologica ed in
agricoltura convenzionale, per mezzo di irrorazione, fertirrigazione,
trattamento fogliare, viene indotta una prevalenza di microrganismi EM, che
stimola un'attività biologica a catena sugli organismi viventi nel terreno e
sulle piante con effetti sulla produzione di nutrienti, e di stimolazione
vegetativa. Diminuisce anche la proliferazione di parassiti.
CONCIMAZIONE
È
prevista nella tecnologia EM la produzione in proprio o l'acquisto di
un concime speciale chiamato Bokashi. Il Bokashi EM viene preparato
dalla fermentazione stimolata dall' irrorazione con EM di sostanze organiche
(processo equivalente al compostaggio. Il prodotto che ne risulta contiene
spesso più sostanze nutritive del compost classico e permette anche di
riprodurre a basso costo la flora batterica EM in grosse quantità di concime,
da poter distribuire su terreni, al posto o in concomitanza con l' EM stesso.
RISANAMENTO
L'attività
dell' EM su terreni inquinati, o terreni non bilanciati, ne aiuta un
risanamento veloce.
È
usato per trasformare terreni degradati (sabbiosi, argillosi o salmastri), in
terreni fertili.
APPLICAZIONE DEPURAZIONE D'ACQUA
Immettendo
l'EM liquido in stagni naturali, o impianti di depurazione o acque bianche, si
stimolano dei processi antiossidanti e vengono inibiti processi ossidativi di
putrefazione ed eutrofizzazione.
In
alcuni casi è stato possibile trasformare acque reflue in acque bianche.
LIQUAME E ALLEVAMENTI
Al
pari di trattamenti con enzimi e disinfettanti l'EM è adatto al trattamento dei
liquami per un miglior smaltimento e alla manutenzione delle stalle.
APPLICAZIONI EM PER IL RICICLO E I RIFIUTI
L'EM come accelleratore del compostaggio
domestico.
Campi
di compostaggio inodore della frazione umida dei rifiuti.
Abbattimento
delle emissioni di gas inquinanti da discariche.
QUI DI SEGUITO UN VIDEO CHE TESTIMONIA L'EFFICACIA DEGLI EM NEI RIFIUTI ORGANICI
AUTO-PRODUZIONE
Ricopio il testo sui Fervida del Signor Abbruzzese che li sta auto-producendo in Thailandia divulgando questo
metodo anche in Italia, acquisito a sua volta da una signora Thailandese, la
Signora Cheng che come lui cita, diffonde questa tecnica da lei ripresa tra
vecchie alchimie antiche e dimenticate e portata alla diffusione nazionale
tramite una TV da lei gestita.
DESCRIZIONE
I FERVIDA
La putrefazione è la fermentazione più diffusa e conosciuta.
Se si butta un frutto si avvolgerà di muffe in breve tempo, marcirà, puzzerà.
E' un processo naturale che alla fine produce comunque sostanze utili alla
terra, ma ne libera pure di tossiche. Nella putrefazione intervengono anche
microrganismi benefici, presenti in natura, ma in condizioni normali non
riescono ad assumere il controllo e soccombono. In un ambiente adatto
(soluzione zuccherina) i microrganismi benefici hanno il sopravvento e
convincono gli inerti a lottare per il processo benefico. Il FerVìda (FV) è
quindi il brodo di coltura dei microrganismi benefici (MB), che si nutrono sia
degli zuccheri aggiunti che degli elementi tossici presenti nella soluzione
trasformando il tutto in sostanze preziose per la vita: enzimi, amminoacidi,
tannini ecc... Ma un FV non è solo questo. I MB riconoscono le sostanze
tossiche e le trasformano in sostanze utili, mentre le sostanze nutritive
presenti nel brodo vengono copiate e tramesse nel loro corredo genetico. I MB
presenti nel FV provengono in gran parte dai frutti che introduciamo e sono
presenti ovunque in natura. Un FV porta con se i principi attivi della frutta
con cui è stato a contatto ma aumentati in proporzione all’invecchiamento e
tutte le sostanze benefiche che la fermentazione ha prodotto.
PREPARAZIONE
Per preparare un FV serve un contenitore di plastica o
vetro (solo con questi materiali avviene il processo benefico), della
frutta fresca possibilmente bio (oppure erbe, foglie, radici, cortecce, gemme,
germogli, fiori, un dolcificante naturale e zuccherino (come lo zucchero
integrale di canna, il miele, i malti, gli sciroppi naturali ...) e acqua
osmotizzata, oppure demineralizzata, distillata, minerale se non contiene acidi
(vivamente sconsigliate le acque con contenuto di cloruri e fluoruri). Il contenitore
deve avere un’apertura larga, in modo da rendere facili le operazioni
accessorie alla fermentazione e un tappo possibilmente a vite che dia
possibilità al passaggio di aria dal momento che la fermentazione benefica
avviene sia a livello aerobico che anaerobico.
Per permettere la fermentazione benefica dobbiamo mantenere
una proporzione tra frutta, acqua e zucchero di 3-5-1. Ossia, ogni 3 parti di
frutta aggiungiamo 5 di acqua e 1 di zucchero. Se abbiamo 3 kg di frutta
aggiungeremo ad essa 5 litri di acqua e un kg di zucchero ben mescolati tra
loro in precedenza. La frutta dovrà essere lavata con cura con acqua e fervìda,
se ne avete (lasciandola in immersione) oppure aceto di mele o al limite
bicarbonato di sodio. Idem per i contenitori. Non usate detergenti chimici. I
detersivi industriali uccidono sia microrganismi benefici che putrefattivi,
impedendo ogni tipo di fermentazione.
Questa è la parte più difficile del processo: trovare frutta
di qualità, trovare un contenitore adatto e calcolare le proporzioni in base
anche alla capienza del contenitore. Ecco una maniera semplice per ottimizzare
le proporzioni in base al contenitore che abbiamo a disposizione.
Consideriamo il nostro contenitore una unità divisa in 10
parti uguali. 3 parti su 10 sono da riempire di frutta, 5 parti su 10 di acqua,
1 parte per lo zucchero ed 1 di spazio vuoto. Quindi per calcolare le singole
quantità basta dividere per 10 e moltiplicare per 1 per lo zucchero; per 3 per
calcolare la frutta e per 5 per l'acqua; l'ultimo decimo è lo spazio vuoto. Se
abbiamo un contenitore da 2 litri la quantità di zucchero sarà 200g, quella di
frutta 600g, l'acqua 1lit. Contenitore da 5 lit : 500g di zucchero, 1.5kg di
frutta, 2.5 lit di acqua. Contenitore da 12: 1.2kg di zucchero, 3.6kg di frutta,
6 litri d'acqua e così via.
Questo procedimento vale per tutta la frutta, per gran parte
delle radici e per molte verdure, ma per le erbe, le foglie, e per tutti i
vegetali leggeri il processo si complica un po’. Essendo esse molto leggere e
prive di zuccheri, è opportuno raddoppiare o triplicare le dosi di acqua e
zucchero, ossia passare dalla proporzione classica 3-5-1, ad un 3-10-2, oppure
3-15-3. Un modo più semplice pero’ è quello di riempire il recipiente per metà
di acqua e zucchero e aggiungere poi le erbe fino a che non riempiano il
barattolo nella quasi totalità, senza controllare il peso, ma solo il volume.
Questi Fervìda leggeri vanno curati maggiormente, mescolati con movimento
verticale per molte volte nelle prime settimane.
Stesso metodo per i FV misti contenenti bucce, fiori, frutti
ecc nei quali facciamo aggiunte quotidiane: metà contenitore riempito di acqua
e zucchero, la parte vegetale invece aggiunta di giorno in giorno fino al quasi
riempimento del contenitore.
Dopo l’ultima aggiunta, o semplicemente dopo l’unica aggiunta
va appicata al contenitore una etichetta che descriva il tipo di vegetale usato
e che indichi una data d’inizio della fermentazione del nostro FerVìda.
Una volta avviata la fermentazione sarà solo necessario mescolare
con movimento verticale con frequenza giornaliera o più raramente a senconda
delle necessità. I contenitori dovranno sempre essere chiusi, ma non in modo
ermetico. Se si hanno a disposizione solo tappi ermetici, allora vanno solo
appoggiati e protetti da un tovagliolo con elastico per evitare l’ingresso di
insetti e polvere.
Prima che un FV sia pronto all’assunzione orale devono
passare almeno 4 mesi dalla sua messa in opera, deve avere un sapore acetico
spiccato e buona limpidezza. Non deve avere muffe, odore alcolico ne odori
spiacevoli non tipici (alcuni frutti hanno comunque odori particolari per loro
natura).
Se vogliamo utilizzare un FV dobbiamo compiere un processo di
filtrazione usando un imbuto e inserendovi una garza. Travasiamo quindi una parte
del liquido preoccupandoci di rimettere nel barattolo i residui rimasti nella
garza. Il passo successivo, che abbiamo definito rabbocco, è quello di
riportare il nostro FV d’origine al livello iniziale introducendo acqua e
zucchero in proporzione 5 a 1, ben miscelati, versando fino a raggiungere il
livello primario. Le operazioni di mescolatura quotidiana o la raccolta delle
condense sottotappo possono abbassare il livello di galleggiamento quindi
potremmo evidenziare questo livello con un pezzo di nastro adesivo alla prima
preparazione del FV, messo all’esterno del contenitore, oppure mettere
l’etichetta con la data in modo che segni anche il livello.
Dopo il rabbocco il FV recupera in pochi giorni il potenziale
raggiunto precedentemente. Troppi rabbocchi ravvicinati pero’ potrebbero
indebolirlo, ovvero diminuirne vivacità ed efficacia; quindi consigliabile non
fare più di 3 rabbocchi annui ad una distanza di almeno 4 mesi uno dall’altro.
I FV possono essere ermenticamente chiusi, se necessario, solo dopo l’anno di
età, quando sicuramente smetteranno di produrre gas essendosi completamente
purificati. Verso l’anno di età i MB terminano il loro lavoro di “copiatura”
delle virtù del frutta. Quindi, ad un anno un Fervida puo’ diventare
indipendente e continuare a crescere anche separato dalla frutta. Il FV
separato, di almeno un anno di età, puo’ essere messo in rigenerazione e
continuare a maturare e a potenziarsi. Una tecnica di rigenerazione lenta, da
portare avanti per un anno consta nell’aggiungere al FV invecchiato la medesima
quantità di acqua e di miele, tecnica 1-1-1. Se invece preferiamo una
rigenerazione più rapida usiamo la tecnica 5-5-1 ovvero 5 parti di FV maturo, 5
parti di acqua ed una parte di miele. Le tecniche di rigenerazione servono se
vogliamo aumentare la quantità di un FV invecchiato senza perderne qualità.
USO
L’invecchiamento di un FV è direttamente proporzionale alla
sua efficacia terapeutica, un ferVìda giovane ha un effetto blando sia a
livello nutrizionale che terapeutico (che corrisponde grossomodo all’efficacia
dei microrganismi effettivi in commercio) un Fv invecchiato diventa molto
potente e bastano poche gocce per curare gran parte delle patologie più
diffuse. I FV sono un rimedio universale perchè agiscono a diversi livelli:
rafforzano il sistema immunitario e rigenerano la flora batterica, purificano l’organismo
con la loro azione chelante e detossificante, rallentano l’invecchiamento
cellulare grazie all’altissimo contenuto di sostanze antiossidanti tra cui
spiccano l’acido ellagico, di cui si fa un gran parlare in fatto di prevenzione
e cura dei tumori e l’acido gallico, altro potente antiossidante. I FerVìda
sono alimenti vivi, come la frutta, nutrono quindi l’organismo, oltre che a
livello molecolare, anche a livello vibrazionale apportando energia vitale,
agiscono quindi anche sull’umore, portando serenità e gioia.
L’azione dei FV è molto potente indipendentemente dal
vegetale che si è fatto fermentare, ma puo’ potenziarsi ulteriormente a seconda
delle sue caratterisstiche. Per questo si scelgono vegetali diversi da
fermentare, e si fanno maturare separatamente per poi unire i FV che presentano
caratteristiche simili per affrontare un problema.
Ma gli utilizzi dei FerVìda non si limitano solo all’azione
terapeutica e nutrizionale. I FV supportano in modo globale la nostra
quotidianità, la nostra esistenza.
Purificano l’acqua che beviamo soltanto aggiungendo poche
gocce
Igienizzano i cibi freschi allungandone la conservazione
Aggiungono elementi nutrizionali ai cibi, anche se cotti
Danno un gusto piacevole a bibite e tisane
Sostituiscono i detergenti chimici o agiscono in combinazione
con essi, aumentandone l’efficacia e annullando l’impatto ambientale
Sostituiscono dentifrici con la loro potentissima azione
antibatterica
Fungono da ottimi digestivi
Hanno un forte potere cicatrizzante, ottimi sulla pelle,
danno lucentezza e morbidezza, eliminano ogni problema epidermico, anche i più
resistenti, come la psoriasi
Armonizzano l'ambiente e migliorano la qualità delle zone
prive di vitalità, riducendo l'azione eventualmente negativa dei campi
elettromagnetici
Fungono da antiparassitari, per gli animali domestici e per
le piante, fertilizzano e ripuliscono la terra
Eliminano i cattivi odori
Rendono innocui i rifiuti tossici e radioattivi
Insomma, se non sono la panacea di tutto, poco ci manca.
Il
concetto di micro-organismo effettivo è stato sviluppato dal microbiologo
giapponese Teruo Higa.
Professore
dell'Università di Ryukyus in Okinawa Giappone, che analizzando il
comportamento di varie combinazioni di micro-organismi ha elaborato il
principio di "prevalenza" non pienamente approvato scientificamente.
L'influenza di una combinazione di alcuni ceppi di micro-organismi in
ecosistemi come terreni o acque. I micro-organismi da lui osservati, se posti
in maggioranza, influenzano a catena il comportamento di altri micro-organismi
e stimolerebbero diverse attività biologiche antiossidanti, da lui denominate
"rigenerative", che contrastano le attività biologiche ossidative da
lui chiamate "degenerative".
Teruo
Higa, affermò che una combinazione di circa 80 micro-organismi è capace di
decomporre la materia organica in modo da "promuovere" la vita. Ci
sarebbero tre gruppi di micro-organismi "micro-organismi positivi"
(che hanno effetto sulla rigenerazione della vita), "micro-organismi
negativi" (che decompongono) e "micro-organismi opportunisti".
In ogni bioma il rapporto tra "positivi" e "negativi" è
critico dato che i micro-organismi opportunisti possono prendere o perdere il
sopravvento in determinate condizioni. Higa pensa che è possibile influenzare
positivamente il bioma in oggetto fornendo colonie di "micro-organismi
positivi".
LA TECNOLOGIA EM
TECHNOLOGY EM
TECHNOLOGY EM
Viene
commercializzata principalmente la soluzione madre contenente la combinazione
di microrganismi EM. L'utilizzo prevede la "moltiplicazione", da
parte dell'utente finale (o di aziende in loco), dei microrganismi EM, con un
processo chiamato "attivazione", che ne premette l'utilizzo in grande
scala. Altri sistemi di "moltiplicazione" della combinazione di
microrganismi EM sono il compostaggio (per terreni) e la preparazione di fanghi
attivi EM (per grandi volumi di acqua).
APPLICAZIONI EM
Sono
state il primo utilizzo degli EM. In agricoltura biologica ed in
agricoltura convenzionale, per mezzo di irrorazione, fertirrigazione,
trattamento fogliare, viene indotta una prevalenza di microrganismi EM, che
stimola un'attività biologica a catena sugli organismi viventi nel terreno e
sulle piante con effetti sulla produzione di nutrienti, e di stimolazione
vegetativa. Diminuisce anche la proliferazione di parassiti.
CONCIMAZIONE
È
prevista nella tecnologia EM la produzione in proprio o l'acquisto di
un concime speciale chiamato Bokashi. Il Bokashi EM viene preparato
dalla fermentazione stimolata dall' irrorazione con EM di sostanze organiche
(processo equivalente al compostaggio. Il prodotto che ne risulta contiene
spesso più sostanze nutritive del compost classico e permette anche di
riprodurre a basso costo la flora batterica EM in grosse quantità di concime,
da poter distribuire su terreni, al posto o in concomitanza con l' EM stesso.
RISANAMENTO
L'attività
dell' EM su terreni inquinati, o terreni non bilanciati, ne aiuta un
risanamento veloce.
È
usato per trasformare terreni degradati (sabbiosi, argillosi o salmastri), in
terreni fertili.
APPLICAZIONE DEPURAZIONE D'ACQUA
Immettendo
l'EM liquido in stagni naturali, o impianti di depurazione o acque bianche, si
stimolano dei processi antiossidanti e vengono inibiti processi ossidativi di
putrefazione ed eutrofizzazione.
In
alcuni casi è stato possibile trasformare acque reflue in acque bianche.
LIQUAME E ALLEVAMENTI
Al
pari di trattamenti con enzimi e disinfettanti l'EM è adatto al trattamento dei
liquami per un miglior smaltimento e alla manutenzione delle stalle.
APPLICAZIONI EM PER IL RICICLO E I RIFIUTI
L'EM come accelleratore del compostaggio
domestico.
Campi
di compostaggio inodore della frazione umida dei rifiuti.
Abbattimento
delle emissioni di gas inquinanti da discariche.
QUI DI SEGUITO UN VIDEO CHE TESTIMONIA L'EFFICACIA DEGLI EM NEI RIFIUTI ORGANICI
Ricopio il testo sui Fervida del Signor Abbruzzese che li sta auto-producendo in Thailandia divulgando questo
metodo anche in Italia, acquisito a sua volta da una signora Thailandese, la
Signora Cheng che come lui cita, diffonde questa tecnica da lei ripresa tra
vecchie alchimie antiche e dimenticate e portata alla diffusione nazionale
tramite una TV da lei gestita.
DESCRIZIONE
I FERVIDA
La putrefazione è la fermentazione più diffusa e conosciuta.
Se si butta un frutto si avvolgerà di muffe in breve tempo, marcirà, puzzerà.
E' un processo naturale che alla fine produce comunque sostanze utili alla
terra, ma ne libera pure di tossiche. Nella putrefazione intervengono anche
microrganismi benefici, presenti in natura, ma in condizioni normali non
riescono ad assumere il controllo e soccombono. In un ambiente adatto
(soluzione zuccherina) i microrganismi benefici hanno il sopravvento e
convincono gli inerti a lottare per il processo benefico. Il FerVìda (FV) è
quindi il brodo di coltura dei microrganismi benefici (MB), che si nutrono sia
degli zuccheri aggiunti che degli elementi tossici presenti nella soluzione
trasformando il tutto in sostanze preziose per la vita: enzimi, amminoacidi,
tannini ecc... Ma un FV non è solo questo. I MB riconoscono le sostanze
tossiche e le trasformano in sostanze utili, mentre le sostanze nutritive
presenti nel brodo vengono copiate e tramesse nel loro corredo genetico. I MB
presenti nel FV provengono in gran parte dai frutti che introduciamo e sono
presenti ovunque in natura. Un FV porta con se i principi attivi della frutta
con cui è stato a contatto ma aumentati in proporzione all’invecchiamento e
tutte le sostanze benefiche che la fermentazione ha prodotto.
PREPARAZIONE
Per preparare un FV serve un contenitore di plastica o
vetro (solo con questi materiali avviene il processo benefico), della
frutta fresca possibilmente bio (oppure erbe, foglie, radici, cortecce, gemme,
germogli, fiori, un dolcificante naturale e zuccherino (come lo zucchero
integrale di canna, il miele, i malti, gli sciroppi naturali ...) e acqua
osmotizzata, oppure demineralizzata, distillata, minerale se non contiene acidi
(vivamente sconsigliate le acque con contenuto di cloruri e fluoruri). Il contenitore
deve avere un’apertura larga, in modo da rendere facili le operazioni
accessorie alla fermentazione e un tappo possibilmente a vite che dia
possibilità al passaggio di aria dal momento che la fermentazione benefica
avviene sia a livello aerobico che anaerobico.
Per permettere la fermentazione benefica dobbiamo mantenere
una proporzione tra frutta, acqua e zucchero di 3-5-1. Ossia, ogni 3 parti di
frutta aggiungiamo 5 di acqua e 1 di zucchero. Se abbiamo 3 kg di frutta
aggiungeremo ad essa 5 litri di acqua e un kg di zucchero ben mescolati tra
loro in precedenza. La frutta dovrà essere lavata con cura con acqua e fervìda,
se ne avete (lasciandola in immersione) oppure aceto di mele o al limite
bicarbonato di sodio. Idem per i contenitori. Non usate detergenti chimici. I
detersivi industriali uccidono sia microrganismi benefici che putrefattivi,
impedendo ogni tipo di fermentazione.
Questa è la parte più difficile del processo: trovare frutta
di qualità, trovare un contenitore adatto e calcolare le proporzioni in base
anche alla capienza del contenitore. Ecco una maniera semplice per ottimizzare
le proporzioni in base al contenitore che abbiamo a disposizione.
Consideriamo il nostro contenitore una unità divisa in 10
parti uguali. 3 parti su 10 sono da riempire di frutta, 5 parti su 10 di acqua,
1 parte per lo zucchero ed 1 di spazio vuoto. Quindi per calcolare le singole
quantità basta dividere per 10 e moltiplicare per 1 per lo zucchero; per 3 per
calcolare la frutta e per 5 per l'acqua; l'ultimo decimo è lo spazio vuoto. Se
abbiamo un contenitore da 2 litri la quantità di zucchero sarà 200g, quella di
frutta 600g, l'acqua 1lit. Contenitore da 5 lit : 500g di zucchero, 1.5kg di
frutta, 2.5 lit di acqua. Contenitore da 12: 1.2kg di zucchero, 3.6kg di frutta,
6 litri d'acqua e così via.
Questo procedimento vale per tutta la frutta, per gran parte
delle radici e per molte verdure, ma per le erbe, le foglie, e per tutti i
vegetali leggeri il processo si complica un po’. Essendo esse molto leggere e
prive di zuccheri, è opportuno raddoppiare o triplicare le dosi di acqua e
zucchero, ossia passare dalla proporzione classica 3-5-1, ad un 3-10-2, oppure
3-15-3. Un modo più semplice pero’ è quello di riempire il recipiente per metà
di acqua e zucchero e aggiungere poi le erbe fino a che non riempiano il
barattolo nella quasi totalità, senza controllare il peso, ma solo il volume.
Questi Fervìda leggeri vanno curati maggiormente, mescolati con movimento
verticale per molte volte nelle prime settimane.
Stesso metodo per i FV misti contenenti bucce, fiori, frutti
ecc nei quali facciamo aggiunte quotidiane: metà contenitore riempito di acqua
e zucchero, la parte vegetale invece aggiunta di giorno in giorno fino al quasi
riempimento del contenitore.
Dopo l’ultima aggiunta, o semplicemente dopo l’unica aggiunta
va appicata al contenitore una etichetta che descriva il tipo di vegetale usato
e che indichi una data d’inizio della fermentazione del nostro FerVìda.
Una volta avviata la fermentazione sarà solo necessario mescolare
con movimento verticale con frequenza giornaliera o più raramente a senconda
delle necessità. I contenitori dovranno sempre essere chiusi, ma non in modo
ermetico. Se si hanno a disposizione solo tappi ermetici, allora vanno solo
appoggiati e protetti da un tovagliolo con elastico per evitare l’ingresso di
insetti e polvere.
Prima che un FV sia pronto all’assunzione orale devono
passare almeno 4 mesi dalla sua messa in opera, deve avere un sapore acetico
spiccato e buona limpidezza. Non deve avere muffe, odore alcolico ne odori
spiacevoli non tipici (alcuni frutti hanno comunque odori particolari per loro
natura).
Se vogliamo utilizzare un FV dobbiamo compiere un processo di
filtrazione usando un imbuto e inserendovi una garza. Travasiamo quindi una parte
del liquido preoccupandoci di rimettere nel barattolo i residui rimasti nella
garza. Il passo successivo, che abbiamo definito rabbocco, è quello di
riportare il nostro FV d’origine al livello iniziale introducendo acqua e
zucchero in proporzione 5 a 1, ben miscelati, versando fino a raggiungere il
livello primario. Le operazioni di mescolatura quotidiana o la raccolta delle
condense sottotappo possono abbassare il livello di galleggiamento quindi
potremmo evidenziare questo livello con un pezzo di nastro adesivo alla prima
preparazione del FV, messo all’esterno del contenitore, oppure mettere
l’etichetta con la data in modo che segni anche il livello.
Dopo il rabbocco il FV recupera in pochi giorni il potenziale
raggiunto precedentemente. Troppi rabbocchi ravvicinati pero’ potrebbero
indebolirlo, ovvero diminuirne vivacità ed efficacia; quindi consigliabile non
fare più di 3 rabbocchi annui ad una distanza di almeno 4 mesi uno dall’altro.
I FV possono essere ermenticamente chiusi, se necessario, solo dopo l’anno di
età, quando sicuramente smetteranno di produrre gas essendosi completamente
purificati. Verso l’anno di età i MB terminano il loro lavoro di “copiatura”
delle virtù del frutta. Quindi, ad un anno un Fervida puo’ diventare
indipendente e continuare a crescere anche separato dalla frutta. Il FV
separato, di almeno un anno di età, puo’ essere messo in rigenerazione e
continuare a maturare e a potenziarsi. Una tecnica di rigenerazione lenta, da
portare avanti per un anno consta nell’aggiungere al FV invecchiato la medesima
quantità di acqua e di miele, tecnica 1-1-1. Se invece preferiamo una
rigenerazione più rapida usiamo la tecnica 5-5-1 ovvero 5 parti di FV maturo, 5
parti di acqua ed una parte di miele. Le tecniche di rigenerazione servono se
vogliamo aumentare la quantità di un FV invecchiato senza perderne qualità.
USO
L’invecchiamento di un FV è direttamente proporzionale alla
sua efficacia terapeutica, un ferVìda giovane ha un effetto blando sia a
livello nutrizionale che terapeutico (che corrisponde grossomodo all’efficacia
dei microrganismi effettivi in commercio) un Fv invecchiato diventa molto
potente e bastano poche gocce per curare gran parte delle patologie più
diffuse. I FV sono un rimedio universale perchè agiscono a diversi livelli:
rafforzano il sistema immunitario e rigenerano la flora batterica, purificano l’organismo
con la loro azione chelante e detossificante, rallentano l’invecchiamento
cellulare grazie all’altissimo contenuto di sostanze antiossidanti tra cui
spiccano l’acido ellagico, di cui si fa un gran parlare in fatto di prevenzione
e cura dei tumori e l’acido gallico, altro potente antiossidante. I FerVìda
sono alimenti vivi, come la frutta, nutrono quindi l’organismo, oltre che a
livello molecolare, anche a livello vibrazionale apportando energia vitale,
agiscono quindi anche sull’umore, portando serenità e gioia.
L’azione dei FV è molto potente indipendentemente dal
vegetale che si è fatto fermentare, ma puo’ potenziarsi ulteriormente a seconda
delle sue caratterisstiche. Per questo si scelgono vegetali diversi da
fermentare, e si fanno maturare separatamente per poi unire i FV che presentano
caratteristiche simili per affrontare un problema.
Ma gli utilizzi dei FerVìda non si limitano solo all’azione
terapeutica e nutrizionale. I FV supportano in modo globale la nostra
quotidianità, la nostra esistenza.
Purificano l’acqua che beviamo soltanto aggiungendo poche
gocce
Igienizzano i cibi freschi allungandone la conservazione
Aggiungono elementi nutrizionali ai cibi, anche se cotti
Danno un gusto piacevole a bibite e tisane
Sostituiscono i detergenti chimici o agiscono in combinazione
con essi, aumentandone l’efficacia e annullando l’impatto ambientale
Sostituiscono dentifrici con la loro potentissima azione
antibatterica
Fungono da ottimi digestivi
Hanno un forte potere cicatrizzante, ottimi sulla pelle,
danno lucentezza e morbidezza, eliminano ogni problema epidermico, anche i più
resistenti, come la psoriasi
Armonizzano l'ambiente e migliorano la qualità delle zone
prive di vitalità, riducendo l'azione eventualmente negativa dei campi
elettromagnetici
Fungono da antiparassitari, per gli animali domestici e per
le piante, fertilizzano e ripuliscono la terra
Eliminano i cattivi odori
Rendono innocui i rifiuti tossici e radioattivi
Insomma, se non sono la panacea di tutto, poco ci manca.
I MIEI MICRORGANISMI EFFETTIVI
Personalmente li ho preparati in piccole damigiane di vetro a bocca larga e usato acqua termale, inoltre come miele ho inizialmente usato quello di girasole per sostituirlo poi con quello al tarassaco, ricco di lieviti e quindi maggiormente incisivo nell'aiutare ad attivare il processo di fermentazione. Ovviamente tutto rigorosamente biologico.
Qui di seguito qualche foto dei miei micro-organismi di cui il melograno e il caffè verde hanno terminato il loro processo di fermentazione, il limone invece è stato appena avviato (infatti è in superficie mentre i frutti del melograno, e il caffè, si sono già depositati sul fondo), mentre alla carota è stato fatto già il primo rabbocco.
I MIEI MICRORGANISMI EFFETTIVI
Personalmente li ho preparati in piccole damigiane di vetro a bocca larga e usato acqua termale, inoltre come miele ho inizialmente usato quello di girasole per sostituirlo poi con quello al tarassaco, ricco di lieviti e quindi maggiormente incisivo nell'aiutare ad attivare il processo di fermentazione. Ovviamente tutto rigorosamente biologico.
Qui di seguito qualche foto dei miei micro-organismi di cui il melograno e il caffè verde hanno terminato il loro processo di fermentazione, il limone invece è stato appena avviato (infatti è in superficie mentre i frutti del melograno, e il caffè, si sono già depositati sul fondo), mentre alla carota è stato fatto già il primo rabbocco.